Nel bagno del Sud c'è un cartello che dice "Lasciate il bagno come vorreste trovarlo". Ogni volta lo leggo penso che sia una cosa da tenere in mente in generale: lasciare le cose come vorresti trovarle - non fa' una piega.
Ovviamente predico bene e razzolo male - anzi, predichiamo sempre a inizio serata, e al momento di chiudere la voglia di razzolare e ramazzare è vicina a quella di entrare a scuola alla prima ora il sabato mattina per farsi interrogare in filosofia. Di solito finisce che buttiamo un po' di pattume a caso nei sacchi neri, mentre le schifezze importanti vengono lasciate a sè stesse - e i sacchi neri per terra. In realtà, le schifezze che puoi trovare a fine serata di per loro non possono essere più di tanto nocive - il grosso problema è quello in cui si evolvono nel giro di una settimana. E che la volta dopo generalmente sono lì ad aspettarti con un sorriso beffardo.
A sto giro abbiamo vinto il furto di un faretto adornato dell'ultima gelatina blu scuro che avevamo al bar (ci tenevo), il k.o. della presa elettrica dove abitava il faretto di cui sopra, e un lago di birra nel salotto.
Dato per scontato che non sia ancora maturato il tempo per la rivolta delle macchine, e che in caso non sarebbe circoscritto ad un faretto ikea che prende e se ne va', fulminando presa e interruttore per dispetto - c'è qualcuno che viene a passeggiare in Dauntaun, un po' come si va' a funghi in montagna coi nonni. E ammesso che sia sempre la stessa entità, gli stiamo facendo da designer di interni per la sua cameretta, perchè in ordine sono spariti anche lo stereo, un neon rosso, e varie cose. forse nello spazio a fianco qualcun altro sta facendo concerti proprio come noi e quando non c'è gente di qui, è semplicemente al di là dello specchio - che nel nostro caso è un cesso.
Pensieri preoccupanti tipo "oddio, e la birra" quando capita di avanzarne.. Bè, se qualcuno tentasse di bersi tutta la birra che abbiamo lasciato lì ieri (fai suonare gruppi straight edge, e questo è il risultato) con buona probabilità lo troveremmo ancora per terra la prossima domenica. Forse insieme alla lampadina.
Gli Svedesi erano uno sciame di cavallette. Anzi due, perchè non sono in tour insieme. Di fatto abbiamo fatto da mangiare per trenta e non abbiamo fatto in tempo a mettere la pasta sul tavolo che i tre chili sono svaniti in meno di tre minuti. Per sbaglio avevo comprato anche un quarto chilo di pasta e ce lo siamo fatti per noi, mentre quattro o cinque biondi e bionde ci guardavano come dire "ci state rubando il cibo" - gliene abbiamo lasciato ancora un po' del nostro, e poi li abbiamo trovati su in cucina che mangiavano dei tortini di topo al vapore. Probabilmente erano a digiuno da quando erano partiti da casa. Spero.
Il concerto tra una cosa e l'altra, tra cui soprattutto il compleanno di Mariasiria, non l'ho visto se non a spizzichi e bocconi, e l'unica decina di minuti consecutivi dalla finestra del cortile insieme al buon Andy.. da quello che ho capito i vincitori della serata sono i Grizzly Twister (le cavallette svedesi), gli Anchor alimentati a succo di frutta decisamente sopravvalutati; gli Al Freddo sono uno dei pochi gruppi che in questo periodo hanno iniziato e non smesso di suonare qui a Milano, quindi li teniamo sotto campana.
La strategia del cominciare presto ha quasi funzionato: cominciato alle dieci meno un quarto -cosa incredibile e mai successa, finito poco dopo mezzanotte, a casa poco dopo le due. sono commossa.
A casa mia mamma mi ha accolto con un "cosa ci fai qui a quest'ora?"